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Officina 25 News

Le conseguenze dello stress

Gli effetti sgradevoli dello stress improduttivo e sprecato, i soli a cui in genere si fa riferimento parlando di stress, costituiscono quel moderno e molto diffuso malessere che Selye chiamò distress.

Esempi di distress sono le condizioni che generano lo stato di preallarme ma non consentono di giungere a una risoluzione del conflitto: la perdita di un congiunto, la perdita del lavoro ecc.

Già nel 1986, un sondaggio pubblicato nella rivista medica americana “Prevention” accertò che i sintomi da stress negativo erano frequenti nell’89% della popolazione americana adulta, con periodicità settimanale nel 59% dei casi; queste percentuali indubbiamente alte appaiono oggi come caute e inferiori alla realtà.

Nel 1983, un articolo apparso sulla rivista “Time”, rivelò che i farmaci più venduti in America settentrionale, dopo l’aspirina e i tranquillanti Valium e Librium, erano il Tagamet, contro l’ulcera gastrica e l’Inderal, contro l’ipertensione arteriosa. Lo stesso articolo affermò inoltre che un quinto delle maggiori organizzazioni aziendali aveva già istituito per i propri dipendenti, speciali corsi di addestramento alla gestione dello stress.

Da tali cifre, certamente aumentate negli ultimi decenni, risulta chiaro che lo stress è per molta gente un’esperienza negativa piuttosto che una fonte di energie salutari. Gli studiosi del “Canadian Institute of Stress”, dopo aver eseguito un’analisi statistica su persone con sintomi tipici del distress a cui furono poste delle domande tratte da un questionario chiamato “Stress Inventory System” (inventario sistematico dello stress), hanno definito cinque fasi del distress cronico (stanchezza cronica, problemi interpersonali, turbe emotive, dolori cronici, patologie da stress)

Molti sistemi per curare lo stress falliscono per un semplice motivo: pensano che il problema sia esterno.

Non e cosi!

Il problema è interno ed è nella nostra mente. Spesso capita che la mente crea stress anche se non ci troviamo in una vera e propria situazione di pericolo. Ma la buona notizia è che, nonostante la mente è il problema, può diventare un vero e proprio strumento di guarigione.


PILLOLE DI SAGGEZZA

Lo yoga, con il tempo, ci aiuta a comprendere che le preoccupazioni quotidiane non sono davvero importanti.

Probabilmente conosci già gli effetti rilassanti che si hanno nel praticare gli asana. Le posizioni ci aiutano a muoverci più consapevolmente, rafforzando il copro e ci fanno focalizzare sul respiro. È proprio il respiro lento, profondo e naturale che si pratica durante gli asana che fa scomparire lo stress e ristabilisce il senso di tranquillità. Questo è forse uno dei motivi che hanno reso lo yoga così popolare in occidente.

Ma lo yoga arriva più in profondità. Ristabilisce il modo di respirare naturale che spesso si perde, ci insegna a rilassarsi coscientemente e ci da una grande opportunità, quella di esplorare la nostra mente.

Naturalmente va praticato costantemente, non basta qualche lezione una volta ogni tanto per ottenere grandi risultati. Praticando yoga ci si rende conto come il respiro può condizionare notevolmente l’umore e di come lo si può usare per modificare il proprio stato d’animo. Lo stress produce una serie di effetti sul respiro, che sono tutti negativi, Secondo lo yoga, la respirazione anormale è sia una conseguenza che una causa dello stress.

 


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